martedì 17 giugno 2008

"Il volto del male"



Il vento scorreva forte e privo di vincoli per la steppa, scuotendo con violenza le grandi tende di pelli di montone. L'accampamento era composto di decine di tende poste in circolo intorno a quella, più grande, del generale, ma il vento sferzava all'interno, implacabile. Una piccola fiamma era accesa nella zona sud dell'accampamento, una fragile pira tenuta viva a fatica, intorno alla quale quattro uomini erano seduti e discutevano fra loro.
"Dannazione, questo vento è tremendo!"
Le parole provenivano da un uomo muscoloso, ricoperto da una corazza di maglia sopra abiti di cuio duro, dalla pelle chiara e con il volto incorniciato da lunghi capelli rossi. Gli altri presenti risero sonoramente e chiassosamente.
"Si vede che sei uno straniero, uomo di Oldin! Per noi questo più che un forte vento è una brezza piacevole!"
Gli occhi ovali del rispondente erano fissi sulla fiamma, un sorriso smodato parzialmente nascosto da lunghi baffi filiformi che calavano sotto il mento, sbarbato, per parecchi centimetri. Gli altri presenti, di pelle giallastra tendente allo scuro come l'uomo con i baffi filiformi, risero a loro volta, annuendo con energia. I copricapi metallici composti di piastre sovrapposte l'una all'altra si smossero energicamente, quasi quanto il fuoco soggetto al vento.
"Sarà così, Uglur, ma voi non avete mai messo i vostri piedi su montagne così alte che paiono arrivare sino al sole, nè siete mai stati in mezzo alle tremende tempeste del mare, nè nei terribili deserti del sud, tra serpi grandi come cavalli, dove l'aria sembra fuoco"
Uglur e gli altri uomini smisero immediatamente di ridere, abbassando lo sguardo sul fuoco. Fu l'uomo a destra di Uglur a rompere il silenzio:
"Sappiamo che hai girato gran parte del mondo, Konrad. Non per nulla, sei entrato nei favori del nostro Gran Khan prima con i tuoi racconti che la tua spada"
"Anche se poi la tua spada è diventata per noi molto più importante dei tuoi racconti!", aggiunse allora Uglur, scoppiando poi in una nuova, smodata, risata.


Incipit di un racconto generato dalla preparazione di un esame sulla storia dell'impero Mongolo, unita al personaggio di Konrad di Oldin già protagonista di altre storielle da me scritte...

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