giovedì 20 novembre 2008

Occhiali!

Dopo eoni passati con la frase "gli occhiali non mi servono", invogliato da parenti e amici (una delle quali spero non avrà più paura di venire in macchina con me di notte!), ho infine comprato le trasparenti lenti...

lunedì 27 ottobre 2008

Ritorno al post...

E' decisamente passato un pò di tempo dall'ultima entry postata. Di acqua sotto i ponti ne è passata un bel pò, di cose da dire e gente da ringraziare per un'estate davvero ottima ce ne sono troppe...

Ma via con il video postato! Se non lo conoscete recuperate il prima possibile... la settimana prossima sarò al concerto...

venerdì 15 agosto 2008

Si viene e si va...

In Irlanda per una decina di giorni, poi nella sempre verde Vicosoprano, tra tornei di calcio e follia.
Il pc (e quindi il blog) mi saranno alieni fino a settembre, perciò questa sarà l'ultima entry "estiva".
Buon Agosto a tutti!

lunedì 28 luglio 2008

Si viene e si va...

Ora si va.

In Irlanda per una decina di giorni, poi nel sempre verde Vicosoprano, tra tornei di calcio e follia. Il PC (e quindi il blog) mi saranno alieni fino a settembre, perciò questa sarà l'ultima entry estiva.

Buon Agosto a tutti...

mercoledì 16 luglio 2008

lunedì 14 luglio 2008

Nuovo Blog per il Real Vico...


Nuovo Blog aperto sulla squadra di calcio del mio bel paese...





Curato ed aggiornato da me e Max.

martedì 1 luglio 2008

Gocce di piombo


Racconto autoconclusivo...



Dannazione.
Ma perchè deve sempre succedere a me?
"Pensaci tu, Froster".
Il bastardo non è capace di dire altro.
Bella roba essere commissario. Mi sa che un giorno o l'altro mi prendo anch'io una laurea, così da poter finalmente smettere di dipendere da Mulliver.
Anche il cielo di New York ha pena per me, a quanto pare. Un pianto fitto, senza tregua; lacrime calde provienti da neri occhi di nubi. La fabbrica abbandonata che ho davanti non potrebbe apparire meglio che con un tempo come questo. Il sole non dovrebbe toccare certi incubi partoriti dalla mano dell'uomo. Una massa grigia, rovinata, decrepita.
Morta.
E nelle viscere abominevoli di questo cadavere della rivoluzione industriale un piccolo verme sopravvive, nascondendosi dai predatori del mondo esterno. Come me. Un tossico tanto giovane quanto imbecille, che ha rovinato la propria vita e quella altrui con il suo vizio maledetto. La sua ultima bravata è stata aggredire un povero fallito che gestiva un negozietto per prendergli i quattro soldi della cassa. Ma io mi dico, se non sei miliardario come anche solo pensi di poterti drogare? Comunque, un imbecille con una pistola non diventa Lupin; alla prima, goffa, reazione del commerciante è partito il colpo, che per fortuna di entrambi si è infranto nella laida gamba. Jimmy poi si è rintanato come il ratto che è in questo bel rudere davanti a me.
Prenderlo e sbatterlo in cella sarebbe il lavoro per una squadra, ma a New York ne abbiamo troppi di problemi per sprecare poliziotti così. E come Mulliver ben sa, per certe faccende io solo sono più che sufficiente.
Pochi metri mi separano dall'entrata dell'edificio. La porta non c'è più da chissà quanto, il varco rettangolare è grande abbastanza da sembrare una dantesca porta di questo inferno urbano. Chissà se Jimmy avrà lasciato ogni speranza, dopo essere entrato.
Varco la soglia con passo lento a calcolato, accompagnato dal cigolio della suola di gomma dei miei stivali. Il mio impermeabile è zuppo, come il cappuccio che mi incombe sulla testa.
E' ora di lanciarlo indietro.
La pioggia ha un odore tutto suo. Una sensazione salmastra, che diventa sempre più forte in base alla chiusura del luogo. Qui è dannatamente forte e mischiata ad un tanfo di polvere non fa che rendere l'aria ancor più irrespirabile.
Non vedo l'ora di tornare fuori, all'aria aperta.
Percorro il lungo corridoio che funge da atrio, seguendo come un cane da caccia la mia preda. Per fortuna non devo affidarmi all'olfatto o cercare ramoscelli spezzati; le impronte sono bel visibili, tracce fangose nel mare di polvere. Intorno a me null'altro che parti di muratura crollate e spazzatura variegata. Segno visibile che qualche barbone ha trovato dimora qui, qualche tempo fa.
I passi voltano all'improvviso verso destra. Dietro una porta parzialmente sfondata una scala in muratura. Salto oltre i vetri sparsi per terra, poi sono pronto a salire al piano superiore. La luce è dannatamente fioca, ma non è saggio usare la torcia sempre presente nel mio impermeabile.
Non voglio inseguire per ore il tossico qua dentro.
Sui muri macchie nere sono spalmate malsanamente: infiltrazioni immagino, o cose del genere.
Il secondo piano è praticamente analogo al primo: un grande corridoio con una serie di porte ai lati.
Solo, è più sporco e più buio.
Riesco comunque a seguire le impronte, che mi portano infine davanti ad una porticina chiusa.
E' giunto il momento dell'azione, finalmente!
Non so se abbia ancora con sè una pistola o no; per precauzione stringerò la mia tra le mani, dopo averla estratta dalla fondina sul fianco, nascosta dall'impermeabile.
Bene, basta perdere tempo, ora.
Con un calcio sfondo la porticina la pistola puntata davanti a me pronta a fare fuoco.
E' una piccola stanza di pochi metri quadri, fiocamente illuminata da quel poco di luce di lampione che penetra dall'unica finestra con le persiane mal ridotte e piene di buchi, il pavimento ricoperto da ciarpame e dal manto di polvere sempre presente.
Mi blocco dall'urlare 'Polizia' non appena vedo che non c'è anima viva qui dentro.
Prima di potermi porre delle domande, il freddo tocco del metallo sul mio collo mi dà le risposte.
"Poco acuto, agente Froster. O forse la mia trappola era troppo ben elaborata per uno come te?"
Riconosco subito la voce.
Quella dannata e melliflua nenia viene dalla gola di Jack Gladis, uno dei migliori killer della mafia irlandese. L'avevo buttato al fresco qualche mese fa, ma a quanto pare non è marcito in prigione da quel giorno a quello della sua morte, come gli avevo promesso.
"E a cosa devo tante attenzioni, brutto bastardo?"
"Hai imprigionato o fatto fuori un sacco di uomini di fiducia del vecchio Finn, suo figlio compreso. Il boss ha deciso di mettere fine a tutto questo. E sapeva che non c'è nessuno migliore di me per fare questo lavoro"
"Sei venuto da solo, Jack? Non è molto saggio..."
"Se avessi portato degli altri avrebbero fatto qualche errore. E non si può fare errori con te, amico mio"
"Io non sono amico tuo, Jack"
"Oh, fra poco non sarai amico proprio di ness..."
Quando la gente parla è poco attenta a quello che fa. Killer compresi.
Con un movimento fulmineo mi giro su me stesso, colpendo con il dorso la mano del bastardo con la pistola puntata sulla mia testa. Il colpo detona, ma il proiettile si infrange contro la parete alle mie spalle. Il secondo colpo che gli sferro è con il calcio della mia colt, sotto il mento. L'uomo precipita a terra davanti a me, ma riesce a tenere l'arma stretta.
Un attimo dopo siamo l'uno davanti all'altro, le pistole pronte a far fuoco.
Un sorriso compare sul volto pallido di Gladis.
"Chi sarà più veloce tra di noi, Froster?"
Il proiettile parte un secondo dopo.
La vista viene meno, così come l'equilibrio. Rovino a terra, immergendomi nella polvere.
Con la manica pulisco l'insieme di sangue e cervella finitomi sugli occhi, trattenendomi per non vomitare.
Prima sparare, poi parlare, Gladis.
Chissà se all'inferno imparerai questa lezione.
Mi alzo a fatica fissando quel poco che rimane della testa del killer.
Se è tutto qui quello che la mafia ha da offrire, sono a cavallo.
Ora devo solo scoprire se quel gran bastardo del commissario Mulliver fosse a conoscenza del piano o se, come al solito, fosse solo troppo imbecille per capire le cose che ha davanti. Nel primo caso, perlomeno, avrei la facoltà di fargli smettere di farmi sgobbare come un dannatissimo garzoncello.
L'odore della morte umana mischiato a quello già presente è davvero troppo. Lascio di corsa l'edificio, correndo per le scale a più non posso.
Oh, all'entrata ci sono due tizi in giacca e cravatta con delle belle pistole in mano. A quanto pare Gladis aveva mentito.
Tipico dei mafiosi.
Poco male per me, molto male per loro.
I proiettili della mia Colt mettono fine alle loro vite prima che possano anche solo provare ad alzare le loro armi.
Pochi secondi dopo sono fuori dallo stabilimento in rovina, ancora una volta sotto la pioggia incessante.
Che sollievo quest'acqua.
Estratto rapidamente il cellulare faccio il numero del capo e aspetto la sua risposta.
"Commissario Mulliver"
"Sono Froster. Sistemato il caso. Con gli interessi, direi"
"Che vuol dire?!"
"Manda una pattuglia e lo scoprirai"
Butto giù la chiamata prima di sentire la sua ignorante risposta. Ora voglio andare a casa a farmi una doccia. Conoscendo i tempi dei miei colleghi riuscirò a farmela con calma, prima che qualcuno chiami per sapere che diavolo è successo dentro quell'edificio.
Gli interrogatori dei superiori, quelli sì che sono un vero inferno.
Fare fuori i mafiosi, bè... quella è la parte che preferisco del mio lavoro.
Spero che Dio, o chi per Lui, capirà, quando arriverò lassù con il curriculum di vittime invidiabile che mi porto dietro...

giovedì 26 giugno 2008

What else is there ?

Periodo "elettronico"...

lunedì 23 giugno 2008

Fine...


Fuori dagli europei.
Qualcuno dirà "era inevitabile", forse io stesso nella parte più razionale del mio essere, ma alla fine quasi quasi ci credevo.
Va bè, peccato. Ci riproveremo fra due anni.
Spero che allora il ct porti qualche alternativa a Toni, che, poveraccio, sarà anche preda della sfiga, ma non c'era proprio.
P.S. ma Borriello che è venuto a fare? Era evidente non fosse all'altezza, ed infatti non ha mai calato il manto erboso del campo. Mà...

martedì 17 giugno 2008

"Il volto del male"



Il vento scorreva forte e privo di vincoli per la steppa, scuotendo con violenza le grandi tende di pelli di montone. L'accampamento era composto di decine di tende poste in circolo intorno a quella, più grande, del generale, ma il vento sferzava all'interno, implacabile. Una piccola fiamma era accesa nella zona sud dell'accampamento, una fragile pira tenuta viva a fatica, intorno alla quale quattro uomini erano seduti e discutevano fra loro.
"Dannazione, questo vento è tremendo!"
Le parole provenivano da un uomo muscoloso, ricoperto da una corazza di maglia sopra abiti di cuio duro, dalla pelle chiara e con il volto incorniciato da lunghi capelli rossi. Gli altri presenti risero sonoramente e chiassosamente.
"Si vede che sei uno straniero, uomo di Oldin! Per noi questo più che un forte vento è una brezza piacevole!"
Gli occhi ovali del rispondente erano fissi sulla fiamma, un sorriso smodato parzialmente nascosto da lunghi baffi filiformi che calavano sotto il mento, sbarbato, per parecchi centimetri. Gli altri presenti, di pelle giallastra tendente allo scuro come l'uomo con i baffi filiformi, risero a loro volta, annuendo con energia. I copricapi metallici composti di piastre sovrapposte l'una all'altra si smossero energicamente, quasi quanto il fuoco soggetto al vento.
"Sarà così, Uglur, ma voi non avete mai messo i vostri piedi su montagne così alte che paiono arrivare sino al sole, nè siete mai stati in mezzo alle tremende tempeste del mare, nè nei terribili deserti del sud, tra serpi grandi come cavalli, dove l'aria sembra fuoco"
Uglur e gli altri uomini smisero immediatamente di ridere, abbassando lo sguardo sul fuoco. Fu l'uomo a destra di Uglur a rompere il silenzio:
"Sappiamo che hai girato gran parte del mondo, Konrad. Non per nulla, sei entrato nei favori del nostro Gran Khan prima con i tuoi racconti che la tua spada"
"Anche se poi la tua spada è diventata per noi molto più importante dei tuoi racconti!", aggiunse allora Uglur, scoppiando poi in una nuova, smodata, risata.


Incipit di un racconto generato dalla preparazione di un esame sulla storia dell'impero Mongolo, unita al personaggio di Konrad di Oldin già protagonista di altre storielle da me scritte...

martedì 10 giugno 2008

La nave dei campioni si sfalda alla partenza...




Un pò ce lo meritiamo.


Ma diciamo anche più di un pò.


La folla di imbecilli che sarebbero i nostri "esperti di calcio" ha espresso all'unisono, con un bel coro: "L'Olanda non sarà di sicuro un problema per I CAMPIONI DEL MONDO".


Allora, già non mi sembra saggio denigrare una signora squadra quale è l'Olanda, ma aver la testa montata così è pura follia.


L'Italia deve giocare per non perdere, non per vincere; solo così può vincere mondiali/europei.


Appena alziamo un pò la cresta si vedono i risultati.


Spero che la batosta presa dia una bella svegliata alla squadra.


Donadoni non mi fa impazzire e una sua scelta tattica di convocazione non gliel'ho ancora perdonata: come fai a lasciare a casa un Inzaghi che ti fa 9 goal in 5 partite?


Borriello ultimamente in campionato non ha brillato e di sicuro non può nemmeno pensare di sostituire il Lucone Toni nazionale. Perchè se Toni deve uscire c'è qualcosa che non va.


E allora, che cosa è meglio della vecchia volpe?


sabato 7 giugno 2008

L'incomprensione del mito


Allora, ieri sera hanno dato Rambo III alla televisione. Grazie al cielo ogni tanto mandano ancora qualche film decente che non ti obbliga a mettere un dvd nel lettore per vedere qualcosa di bello...

Comunque, visto quel grandissimo film, esaltazione del film d'azione massima, con cuore, sentimento e un pò di sano divertimento e tamarraggine che mai guasta ed esalta tanto noi "uomini true", vado a leggermi qualche notizia in più sul web. Dopo aver letto l'orribile pagina dedicata al film su wikipedia (ma chi diavolo l'ha scritta!? Come si fa a parlare degli "errori di realismo" di un film come Rambo!?!?!? Blasfemo!), vado a leggere che Stallone ha vinto per quel film il premio di "Peggior attore".

Ma si può?!

E poi perchè, per la sua "espressione poco mutevole" !?

Ma che diamine, quanti reduci del Vietnam sono portatori di mille espressioni!?

E' una cosa che mi fa infuriare.

Rambo è una pacchinata assurda, diciamocelo, ma quanti personaggi di film sono entrati nell'immaginario comune al suo pari, quanti personaggi sono così "veri" come Rambo?

Mi spiego meglio.

Un tuo amico, giocando a Call of duty si lancia in un assalto frontale folle. Uccide quattro persone. Gli dici " Ma chi sei, Rambo?!"

Tutti capiscono cosa vuoi dire.

Se avessi detto "Ma chi sei, X?", oppure "Ma chi sei, Frank Martin?" la gente mi avrebbe guardato con occhi sgranati.

Sputare su un icona di tale calibro mi sembra assurdo!

Ok, fermo qua la sfuriata...

mercoledì 28 maggio 2008

Kazakistan (parte 1)





























Ed ecco come promesso all'apertura di questo blog la prima parte di una galleria di immagini di quel bellissimo (e quanto mai sottovalutato) paese che prende il nome di Kazakistan.
Prossimamente altre foto!

Noir Desir - Comme Elle Viens

Li ho scoperti solo di recente... ma come si suol dire meglio tardi che mai!
Poche balle, questa è grande musica...

martedì 13 maggio 2008

Vittoria finale...


E, finalmente, il Settimo capitolo è stato terminato.

E' stata dura, mesi passati a far nulla, incatenato dalla mancanza di ispirazione.

Ma ora è finita.

L'ispirazione è tornata, e il romanzo continua a gonfie vele.

Non è la prima volta che viene il blocco dello scrittore, e sempre mi succede intorno alla stessa, famigerata, pagina.

"La maledizione della settantesima pagina", si chiamerebbe, se la vita fosse un film B.

E non importa tipo di pagina, dimensione del carattere utilizzato o altri tecnicismi che portano trenta pagine in un certo formato ad equivalere a centoventi in un altro.

La maledizione è sempre legata a quella pagina.

Ma ora è vinta; dall'ottantesima in poi posso tornare alla tranquillità scrittoria di sempre.

Forse tornerà la maledizione alla centosettantesima, chissà...

Perlomeno ho un centinaio di pagine da scrivere prima...

lunedì 5 maggio 2008

Perchè va così...

Dopo quattro giorni di scrocco a casa del buon Gabry non posso che postare una canzone rappusa...
E questa merita veramente...

sabato 26 aprile 2008

Politica italiana e Ronaldinho...

Oggi mi sento polemico...
Le ultime elezioni del nostro bel paese hanno visto un sacco di false promesse, colpi bassi e cose del genere, come da tradizione. Ma oggi mi vorrei soffermare su uno di essi, perpetrato dal candidato premier (e ora premier) del centrodestra.
Fino al giorno prima delle elezioni Ronaldinho era del Milan. Sicuro, cento per cento.
Ora, il giorno dopo le elezioni, stranamente, "Ronaldinho è troppo caro".
Allora, io sono milanista, non voterò mai una parte politica per favorire una squadra, nè posso concepire che certa gente lo faccia. Ma è un dannato imbroglio, diamine!
Ok, ho finito la sfuriata...
Commentate pure, ora...

mercoledì 23 aprile 2008

You wanted the best! You've got the best! The hottest band in the world... KISS!

Se non costasse una cifra allucinante quasi quasi ci andrei al loro concerto...

lunedì 21 aprile 2008

Nuova linfa creativa, nuovo blog...


Ed ecco, come io invecchio, il mio blog si evolve. Dallo scarno, rudimentale e sperimentale blog di messenger, mi evolvo alla ben più raffinata tecnologia che garantisce blogspot. Spero che i miei vecchi lettori continuino a seguirmi in questo nuovo percorso bloggeristico, e che si aggiungano a questi nuovi lettori, ansimanti nell'attesa di leggere cosa il loro scrittore preferito (sì, sono io, ma non lo sapete ancora) posti di volta in volta... Incolpo Max e Lux (li trovate tra i link, se vi interessa, ma non interessatevi, è meglio!) di questa nuova apertura (mi avete fatto venire voglia di blog superiore anche a me, dannati!)
Che il sipario si apra, dunque!
P.S. L'immagine è del Kazakistan... non ci sono stato, ma ho visto una valanga di foto del suddetto luogo... è un posto straordinario senza alcun dubbio, l'avreste mai detto?